Si cercano volontari per un nuovo studio sulle esposizioni all'amianto - LinkOristano
Salute

Si cercano volontari per un nuovo studio sulle esposizioni all’amianto

Impegno di una mattina ogni sei mesi, per tre anni. Si punta a individuare gli indicatori precoci di malattie 

Generico novembre 2021
Materiali di copertura contenenti fibre di amianto

Cagliari

Impegno di una mattina ogni sei mesi, per tre anni. Si punta a individuare gli indicatori precoci di malattie 

Il progetto scientifico “Arrdia” – Asbestos Related Respiratory Diseases in Industrial Areas – per la tutela della salute degli ex esposti all’amianto cerca volontari disposti a partecipare.

Ideato e coordinato dal dottor Roberto Cherchi, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Arnas Brotzu di Cagliari, in collaborazione con l’Associazione italiana esposti amianto (Aiea) e il professor Pierluigi Cocco, consulente di Medicina del lavoro dell’Università di Manchester (Regno Unito), il CRS4 e la fondazione “Centro servizi alla persona ” di Villamar, ha bisogno di pazienti da studiare.

Il nuovo progetto ha come obiettivo quello di individuare dei marcatori (indicatori) precoci di malattie nei soggetti che sono stati esposti all’inalazione di polveri ricche di fibre di amianto (asbesto).

Affinché il progetto di ricerca scientifica possa avere successo, è necessario che vi aderisca un minimo di 450 persone, maggiorenni non fumatori o ex fumatori da più di un anno e donne non in stato di gravidanza accertata o presunta e/o allattamento. I volontari saranno suddivisi in più gruppi, secondo il livello l’esposizione lavorativa all’amianto e secondo la patologia sofferta in relazione a tale contatto.

Lo studio ha la durata di tre anni, nei quali i partecipanti saranno coinvolti per una mattina ogni sei mesi per sperimentare l’utilità degli indicatori molecolari, rilevabili nel respiro attraverso metodi non invasivi e con il prelievo di un campione di sangue. Serviranno a individuare segnali precoci di alterazioni prodotte dalla passata esposizione ad amianto.

Nel dettaglio, il progetto consisterà in due questionari della durata di circa 20 minuti ciascuno, uno sulle condizioni di salute – compresi la storia familiare di tumori al polmone, pleura, pancreas, prostata, ovaio – le esposizioni lavorative passate e l’eventuale esposizione lavorativa ed extra-lavorativa ad amianto, un altro sulle condizioni di benessere.

Dopodiché sarà chiesto a ciascun partecipante di sottoporsi a un prelievo venoso di sangue, eseguito da un personale infermieristico esperto, attraverso le comuni procedure seguite in tutti i laboratori clinici. Infine verrà proposto di respirare tranquillamente, a riposo e per circa 15-20 minuti, collegati a una apparecchiatura che raccoglierà la parte liquida dell’aria espirata.

Si tratta di un protocollo del tutto sperimentale dal quale al momento non sarà ottenuta alcuna informazione utile a definire lo stato di salute ma che, per il futuro, potrebbe rivelarsi importante per la definizione di danni precoci, in fase ancora reversibile, conseguenti all’esposizione passata.

La partecipazione allo studio è gratuita e sarà garantita l’assoluta riservatezza per tutti i volontari. Un eventuale rifiuto a partecipare non comporterà alcuna penalità o perdita di benefici, e si potrà abbandonare lo studio in qualsiasi momento. Per aderire o per ottenere maggiori informazioni si può contattare la segreteria del progetto Arrdia, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 16, chiamando il numero fisso 070.2046643 o il mobile 329.1732127.

Le patologie correlate all’amianto si presentano dopo 15-30 anni dall’esposizione e possono rimanere silenti sino a una loro evoluzione che difficilmente ne consente una terapia radicale. A oggi non esiste ancora una tecnica scientifica-diagnostica in grado di evidenziare queste patologie in una fase precoce.

Martedì 26 luglio 2022

commenta