I Cammini del lago Omodeo, attraverso gli antichi sentieri dei novenari - LinkOristano
Turismo

I Cammini del lago Omodeo, attraverso gli antichi sentieri dei novenari

Promossi dalla Pastorale del Turismo dell'Arcidiocesi di Oristano

I cammini della Diocesi attorno al lago Omodeo: Aidomaggiore

Guilcer Barigadu

Promossi dalla Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Oristano

Camminare ed esplorare, ritrovando anche un proprio equilibrio interiore, valorizzando antichi luoghi di culto, simbolo di festa e devozione delle comunità che in quei territori vivono.

E’ quello che si cerca di offrire con i cammini promossi dalla Pastorale del turismo dell’Arcidiocesi di Oristano, guidata da don Ignazio Serra, portando i pellegrini alla riscoperta di antichi sentieri  attorno al lago Omodeo nel territorio del Guilcer  e del Barigadu.

Sotto il motto “cammina, loda, ammira” i cammini quest’anno saranno una ventina in programma da ottobre fino ad aprile del prossimo anno: il primo domenica 29 ottobre da Busachi a Ula Tirso.

Nascono proprio per ripercorrere i sentieri dei novenanti, uomini, donne, bambini, giovani, intere comunità che per secoli, in occasione della festa del Santo o della Santa, lasciavano il proprio paese e raggiungevano in processione  la chiesa campestre, costruita, non di rado, a svariati chilometri di distanza. Ad accoglierli il novenario, nel quale, con grandi sacrifici, i loro padri aveva no costruito un tetto per le loro famiglie , gli attuali muristenes, dove poter trascorrere i nove giorni della novena.

Oltre a questi cammini storici, tra fede e devozione, l’Ufficio Pastorale del Turismo ne propone degli altri, sempre paese per paese, connettendo tra loro i diversi novenari presenti. Non solo, i nuovi cammini prevedono la visita ai siti archeologici (dalle domus de janas, ai nuraghi, o ancora le tombe dei giganti, i mulini, gli abbeveratoi e altri siti degni di nota) immersi sempre nell’affascinante natura attorno al lago Omodeo.

Cammini del Lago Omodeo  tra Guilcer e Barigadu - Ultima tappa ad Allai

I territori dei Cammini del Lago Omodeo.

Sono undici i paesi attorno al lago con ventitré chiese campestri e altri tre paesi più distaccati con rispettivamente tre chiese. Vediamoli insieme.

Aidomaggiore. Il territorio di Aidomaggiore, borgo agro-pastorale in cima all’altopiano di Abbasanta, è immerso in verdeggianti boschi di sugherete, ulivi, vigneti e frutteti e con la sua vista sul lago Omodeo, oggi rappresenta una importante  attrazione turistica. Qui sono presenti tre chiese campestri: Santa Barbara, Santa Greca, risalente al 1797 e distante cinque chilometri dal centro abitato, si trova su una splendida collinetta, a ridosso dell’Omodeo, e infine Santa Maria delle Grazie (o de Orraccu), del XVII secolo ma d’origine molto più antica. Qui l’8 settembre si festeggia con balli, musiche e spettacoli tradizionali dei gruppi folk di tutta la Sardegna. La celebrazione termina col ritorno in processione della statua di Maria Bambina nella chiesa di Santa Maria delle Palme, nel centro abitato.

È possibile completare tutte le tappe del cammino in una sola volta, sia in maniera lineare, sia in un percorso ad anello, oppure in due o più volte. Il territorio annovera anche la bellezza di 63 nuraghi.

Ardauli.  Piccolo borgo del Barigadu, regione storica in provincia di Oristano, Ardauli sorge su una pianoro trachitico detto Culunzu Pertuntu. Sono due le chiese campestri presenti: c’è San Quirico che, affacciata sulle rive dell’Omodeo, a circa 400 metri di altitudine, è stata realizzata intorno al 1100. È circondata da alcune cumbessias, tradizionali abitazioni appartenenti alle famiglie del paese e adibite a ospitarle durante la festa del santo, che richiamano una tradizione originaria addirittura dell’età nuragica. A seguire, c’è  la chiesetta campestre di Sant’Antonio abate, recentemente restaurata. In paese, merita una visita anche la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Guardia, realizzata nei primi decenni del XVII secolo in stile gotico-catalano. Meritano tempo e una visita anche la parrocchiale della Beata Vergine del Buon Cammino, tappa benaugurante e imprescindibile per ogni pellegrino che si rispetti. Ardauli, inoltre, nella periferia della paese, ha edificato una chiesa succursale in onore dei Santi medici Cosma e Damiano (XVII sec.)

Bidonì. È tra i più piccoli paesi del Lago. Bidonì è l’ideale per escursioni di trekking, mountain bike e canoa, nonché oasi faunistica, abitata da rari volatili. Da un colle, a 260 metri d’altitudine, si affaccia sulle sponde del lago Omodeo, lungo i monti del Marghine, con un paesaggio che ha pochi eguali. Oggi il paese di Bidonì, di tradizione agropastorale, fa parte dei borghi autentici d’Italia e della comunità ospitale Domos Rujas, insieme all’altro borgo autentico di Sorradile. Ad appena un chilometro dalla parrocchiale, sorge la chiesa campestre di Santa Maria Ossolo, carica di fascino e bellezza. Appartenente al XIII secolo ma ricostruita nel 1632, qui si celebra una delle feste più sentite a inizio settembre: la processione va dalla chiesetta campestre alla parrocchiale di San Giovanni battista, patrono celebrato a fine giugno. Altro appuntamento atteso è nel giorno di Pasquetta: la sagra de s’anzone (dell’agnello).

Sempre a Bidonì, si segnalano anche i ruderi del tempio di Giove, la maggiore testimonianza del suo notevole patrimonio archeologico: un unica struttura dedicata alla massima divinità romana scoperta in un ambiente campestre dell’Isola, uno dei tre finora rinvenuti nel Mediterraneo.

Busachi. Un tempo capoluogo del Barigadu, oggi Busachi, il  “paese del lino”, è un borgo di case e palazzi in trachite rosa, che, illuminata dal sole, assume accese sfumature rossastre. Tante le chiese  presenti, a partire dalla parrocchiale di Sant’Antonio di Padova, con un campanile tra i più alti della diocesi; la succursale San Bernardino; Collegiu, fondato dai Gesuiti e poi proseguito dai Minori osservanti, e che ad oggi ospita anche iniziative culturali, mentre l’ex chiesa di San Domenico, già Museo del costume locale e della lavorazione del lino è ora Mostra Museo, che raccoglie le opere che il pittore Filippo Figari realizzò nel 1912-1914 utilizzando come atelier la chiesa. Fuori dall’abitato, invece, a poco più di 5 km, si trova la chiesa campestre di Santa Susanna, immersa nella vallata di Moddamene, denominata la cappella Sistina del Barigadu, per gli affreschi che abbelliscono lo spazio presbiteriale, volta compresa. Intorno c’è poi il villaggio in trachite, con un centinaio di muristenes che “abbracciano” la chiesetta. In questo luogo sacro da secoli, i pellegrini busachesi si recano a piedi, due volte l’anno, a partire da subito dopo Pasqua e poi d’estate, per onorare la giovane martire. Un cammino in processione col simulacro che, partendo dalla parrocchiale, raggiunge la via Santa Susanna e poi l’omonima chiesa campestre. Lo stesso cammino oggi viene riproposto, in gran parte, anche a tutti i pellegrini dei Cammini attorno al lago Omodeo, per calcare i passi dei novenanti di Busachi così da conoscere la storia e la testimonianza di vita lasciataci dalle vergine e martire Susanna.

Ghilarza. Centro di cultura del Guilcier, nel cuore della Sardegna, Ghilarza è nota per aver “cresciuto” il filosofo e politico Antonio Gramsci; per i suoi antichi santuari; per l’arte manifatturiera e infine per i suoi paesaggi incantevoli. È il paese col maggior numero di novenari (4) e chiese (9) in assoluto, rispetto agli altri 10 paesi del lago. Anzi, tempi addietro, i novenari ghilarzesi erano ben sette. Le attuali 4 chiese campestri sono: San Serafino, San Giovanni, San Michele e Trempu, ovvero Nostra Signora Maria Ausiliatrice. I cammini proposti qui sono quattro: il primo è quello dei novenanti che dal paese raggiungono San Serafino; il secondo, comprende tutti e 4 novenari ed è lungo 10,6 km, con partenza da Trempu e arrivo a San Serafino passando da San Michele e San Giovanni; il terzo, parte da San Michele per giungere a San Serafino, passando dal novenario di San Giovanni; i quarto, infine, collega San Serafino con San Michele di Tadasuni. Inoltre il sito è meta del cammino che parte da Busachi, passa per Santa Susanna e le due dighe di Santa Chiara ed Eleonora.

Infine, tra le chiese del centro abitato di Ghilarza, da ricordare  la parrocchiale B.V. Immacolata; San Palmerio (XIII sec.), in stile  romanico e martiriale che, dal 2019, rientra tra le tappe della Via Martyrum;  Santa Lucia e Sant’Antioco. Nel centro abitato da non perdere, c’è lungo la via principale, la casa museo Gramsci, dove è conservato ed esposto il lascito materiale di Antonio Gramsci.

Nughedu Santa Vittoria. Il paese di Nughedu Santa Vittoria, abbarbicato su un costone di roccia vulcanica, tra querce, roverelle e macchia mediterranea, si affaccia sullo splendido scenario del lago Omodeo, a ridosso dell’imponente Santa Vittoria, monte che è all’origine del toponimo insieme a nocetum, a indicare una zona in passato ricca di alberi di noce. Qui il bosco di lecci e sughere secolari d’Assai, ospita un’oasi faunistica con cervi e daini mentre in località Alamoju c’è il museo oasi d’Assai, dove sono esposti mammiferi e volatili impagliati, tra cui l’aquila reale, una xiloteca, una collezione di minerali e fossili ed è riprodotto un ‘angolo’ di foresta.

A due chilometri dall’abitato di Nughedu, dove in passato sorgeva un antico monastero benedettino (forse dell’XI secolo), oggi si trova il novenario di San Basilio magno, tra le tappe dei quattro cammini proposti. La chiesa campestre in stile tardo gotico-catalano (del primo trentennio del XVII secolo), è arricchita da un porticato sorretto da colonne con raffinati capitelli in trachite e un loggiato circondato da quindici muristenes, modesti alloggi che ospitano i pellegrini durante i novenari.

Sedilo. Nel cuore dell’Isola, sull’altopiano di Abbasanta, affacciato sul suggestivo scenario del lago Omodeo, sorge il millenario paese  di Sedilo. E vicino al lago, prosperano pioppi e salici e si affaccia il parco archeologico di Iloi.

Dire Sedilo è dire San Costantino, il suo santuario, l’Ardia:  ogni anno, il 6 e 7  luglio, da tempi immemorabili, si svolge la giostra equestre che attrae decine di migliaia di persone provenienti da tutta l’Isola e non solo. Tre i cammini proposti: il primo, come per gli altri centri, è quello che partendo dalla parrocchiale San Giovanni Battista, passando per Su Frontigheddu, porta sino al Santuario di San Costantino, per poi far rientro alla parrocchiale. Il secondo parte dal santuario e arriva in agro di Aidomaggiore, presso le chiese campestri di Santa Greca e di Santa Barbara e infine il terzo conduce al parco archeologico di Iloi. Un concentrato di meraviglie archeologiche dove trovare, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, un nuraghe, 2 tombe di giganti, dei dolmen e infine la necropli di Ispiluncas. Raccomandata la  visita al Museo del territorio e alla piccola chiesa campestre San Giacomo minore, che si offre come un fantastico mirador sul lago e il paesaggio circostante.

Soddì. Soddì, uno dei centri minori dell’Oristanese e dell’intera Sardegna, ha come sfondo il lago Omodeo ma anche tanti altri spunti di interesse: natura, tradizioni e archeologia. Dal piccolo borgo di Soddì il panorama abbraccia anche le montagne e gli altopiani basaltici circostanti, ricoperti di lecci, roverelle e macchia mediterranea, nonchè la nota foresta fossile pietrificata di Montigu Abile, risalente al Miocene, con palmizi e baobab, distrutta circa 25 milioni di anni fa da una pioggia di lapilli eruttata da vicini vulcani, oggi sommersa dalle acque dell’Omodeo e che riaffiora nei periodi di siccità.

La chiesa, la parrocchiale dello Spirito santo è punto di partenza per il cammino ad anello, che porta dapprima alla chiesa campestre de La Maddalena e quindi al nuraghe Sant’Anastasia, sino alla parte alta del paesello per poi ridiscendere verso la SS131. Anche qui i percorsi offerti sono tre.

Sorradile. Il paese di Sorradile si trova abbarbicato sulla collina, circondato da una vegetazione rigogliosa, in una posizione invidiabile, capace di regalare panorami sul lago da sogno dal piazzale della parrocchiale o da Via S. Michele e dal Corso Umberto.

Delizioso borgo del Barigadu, al centro della Sardegna, a metà strada fra Oristano e Nuoro, affacciato sul lago Omodeo, Sorradile è ricco di antiche chiese ed eredità preistoriche.

Tre le chiese nel paese e altrettante sparse in campagna, cui si aggiungono una necropoli, Prunittu, il santuario nuragico Su Monte e vari nuraghi. D’obbligo la visita alla parrocchiale San Sebastiano. Da non perdere la visita alla chiesa succursale di San Michele e alla Mostra archeologica Su Monte, allestita presso l’ex-casa del Fascio, con reperti provenienti da detta località. E dalla piazza della parrocchiale partono e arrivano diversi cammini verso le tre chiese campestri di Santa Maria Turrana, San Giovanni del Bosco e San Nicola, costruita laddove un tempo sorgeva l’antico villaggio di Nurotzo.

Tadasuni. Il paese di Tadasuni è porta d’ingresso al lago Omodeo, meta di vari cammini provenienti dai diversi paesi collocati nella parte interna, sul lato est del bacino. L’ottima posizione del sito regala un panorama non da poco verso il lago e il territorio circostante. L’abitato di Tadasuni si articola in una rete di strade su cui si affacciano caratteristiche abitazioni in pietra. Al centro sorge la parrocchiale di San Nicola di Bari.  Invece, sull’altura sovrastante il paese, si trova la piccola chiesa campestre di San Michele arcangelo, che insieme alla parrocchiale e all’antica chiesa di Santa Croce, quest’ultima forse è il primo edificio religioso del paese, ne costituisce il patrimonio di fede ed arte. La chiesa custodisce una pregevole statua dell’Arcangelo, ascrivibile ai secoli XVII-XVIII.

Sono due i cammini previsti che conducono verso altri paesi e chiese campestri. San Michele, inoltre, è tappa di passaggio per chi viene dalla chiesa campestre de S’Angelu di Neoneli, distante 20 km, lungo i paesi di Nughedu, Sorradile per poi proseguire verso Zuri, Soddì e Ghilarza; oppure per quanti provengono da Ardauli (San Qurico) o da Ula Tirso e Busachi e dal novenario di Santa Susanna.

Ula Tirso. Piccolissimo e antico centro agricolo del Barigadu, a 45 chilometri da Oristano, nella Sardegna centro-occidentale, è bagnato dal Tirso e si affaccia sul lago Omodeo. Il paese di Ula Tirso ha origini medioevali (XIII secolo) e conserva numerose testimonianze archeologiche, dalla preistoria a epoca romana. È noto anche per la diga di Santa Chiara, monumento di archeologia industriale che ha formato nel 1923 il lago Omodeo, allora maggiore bacino artificiale d’Europa.

Nelle suggestive stradine del centro storico di Ula Tirso meritano attenzione le chiese di Santa Croce e di Santa Chiara e, soprattutto, la parrocchiale di Sant’Andrea.

Due i cammini proposti per Ula Tirso:  il primo, ad anello, attorno alla chiesa campestre Sant’Isidoro, e il secondo, lineare, sino alla diga S. Chiara.

Gli altri tre paesi: Boroneddu – Zuri – Neoneli

Boroneddu. Come Zuri anche il piccolo centro di Boroneddu, un piccolissimo borgo agropastorale di 150 abitanti, compreso nel territorio del Guilcier, non ha alcuno sbocco sul lago, pur essendovi quasi adagiato. Dopo la visita alla parrocchiale San Lorenzo e le strade del centro storico, il cammino prosegue in discesa verso la chiesa campestre di San Salvatore. Il novenario sorge sui ruderi della Villa giudicale di Orene. Le prime notizie della villa risalgono al XIII secolo. La chiesa venne quindi ricostruita intorno al 1600. Una maestosa quercia sul sagrato rende il novenario ombroso, specie durante la calura estiva. La festa cade durante il mese di settembre e vede l’intero paese prendervi parte.

Zuri. Il paese di Zuri, totalmente sommerso nel 1924, con l’invaso  del lago Onodeo, rivive nella maestosa chiesa romanica di San Pietro, che venne smontata pezzo per pezzo per essere salvata dalle acque e ricostruita a monte, ad appena 2 km dal paesello di Soddì. Sebbene Zuri non faccia parte degli 11 paesi del lago, il cammino non la esclude e viene propone come meta irrinunciabile per la sua incredibile vicenda storica. L’antichità, la maestosità e la bellezza della chiesa costituiscono un ininterrotto e forte attrattore per i pellegrini. Sulle pareti esterne si trovano varie figure incise lasciate nei secoli dai pellegrini. Andate alla ricerca dell’orma  e della bicicletta.

Neoneli. Seppure il paese di Neoneli, e la chiesa campestre de S’Angelu (San Gabriele arcangelo), collocata a 3 km dalla parrocchiale S. Pietro, non appartenga ai paesi del lago, tuttavia entrano a far parte dei cammini del lago. Questo perché la chiesa de S’Angelu sarà punto di partenza un domani verso altri itinerari verso la Barbagia. Attualmente è base di partenza per tre cammini lunghi (>20 km), verso il lago. Il primo passa da Ardauli per giungere ai novenari di San Quirico e San Michele di Tadasuni e quindi a Zuri; il secondo arriva a Ghilarza via Nughedu, Sorradile, Tadasuni, Zuri, Soddì; il terzo, ha come meta S. serafino di Ghilarza, passando per Ula Tirso e Busachi.

Per scoprire i passi dei novenanti, si può visitare il sito ufficiale dei Cammini del lago Omodeo dove sono indicati gli undici paesi, le loro chiesette campestri e i percorsi.

Non solo cammini, momenti di preghiera e silenzio. Da quest’anno, i pellegrini potranno anche confrontarsi con chi lavora la terra dei luoghi che verranno esplorati oltre che visitare i vari siti culturali e museali presenti nei paesi vicini ai cammini.

Venerdì, 13 ottobre 2023

[ Progetto realizzato in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna ]

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