A Bosa un mese di divertimento, aspettando Giolzi. Ecco tutti gli appuntamenti del Carrasegare 'Osincu - LinkOristano
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A Bosa un mese di divertimento, aspettando Giolzi. Ecco tutti gli appuntamenti del Carrasegare ‘Osincu

Si parte il 16 gennaio con il falò in onore di Sant'Antonio

I Giolzi - carnevale Bosa
Foto d'archivio

Bosa

Si parte il 16 gennaio con il falò in onore di Sant’Antonio

Un mese di eventi a Bosa per il Carrasegare ‘Osincu. Il Comune, in collaborazione con l’associazione Karrasegare ‘Osinku e la Pro loco “Melkiorre Melis”, seguendo una tradizione con radici centenarie, si prepara a festeggiare lo storico carnevale con un calendario ricco di iniziative a supporto di uno dei momenti più caratteristici e rappresentativi dell’identità della cittadina del Temo.

Tutto inizia la sera di martedì 16 gennaio ai piedi del ponte sul fiume, con la splendida cornice del Castello Malaspina e delle case di Sa Costa, con l’accensione del grande falò in onore di Sant’Antonio Abate.

Giovedì 1 febbraio spazio a “Giogia Laldagiolu”, il giovedì grasso bosano, che prevede, con una giacca indossata a rovescio, il viso macchiato di nero dalla fuliggine e un bastone pronto a infilzare il bottino, una processione di grandi e bambini lungo le strade del centro storico, accompagnati dalle note degli stornelli satirici (“trallallera”), intonati con fervore allo scopo di ottenere in cambio “sa palte ‘e cantare”, ovvero viveri di ogni genere.

Il giovedì grasso della settimana successiva, l’8 febbraio, è destinato ormai da 48 anni alla sfilata dei carri in maschera con una larga partecipazione delle scolaresche e del circondario. Un appuntamento durante il quale cominciano a venire alla ribalta le canzoni satiriche che prendono spunto dai principali eventi dell’anno precedente. Attesa da un numero di turisti e visitatori che si fa di anno in anno sempre più numeroso, sabato 10 febbraio ci sarà la Festa delle Cantine: una occasione per i gruppi in maschera per gustare piatti e vino nelle caratteristiche cantine del centro storico, allietati dalla musica che sarà suonata fino a tarda notte nella piazza Carmine, che per l’occasione diventerà una suggestiva discoteca all’aperto.

Domenica 11 febbraio il Temo diventerà il palcoscenico di “Un fiume di maschere”, singolare parata di maschere variopinte, a bordo di piccole imbarcazioni di legno, sup e canoe. Un evento che mira a coniugare la modernità con la tradizione del Carrasegare ‘Osincu, creando un’atmosfera magica che abbraccia il passato e il presente in un’unica celebrazione festosa.

Lunedì 12 febbraio prenderanno nuovamente il via le sfilate dei carri in maschera. E, questa volta, per poter essere giudicati per l’assegnazione dei premi che ogni anno vengono messi in palio.

Si arriva così all’ultima e più attesa giornata del carnevale, martedì 13 febbraio. Alla mattina grandi e bambini affolleranno il corso Vittorio Emanuele per la tradizionale e antichissima rappresentazione di s’Attittidu. “Sas Attittadoras”, maschi e femmine con le sembianze di donne vestite a lutto, correranno lungo le strade gridando lamenti struggenti, cercando disperatamente “unu ticchirigheddu ‘e latte” nel cuore del centro cittadino. Portano con sé “sos pitzinnos”, bambolotti o pupazzi acconciati con elementi fantasiosi che spesso fanno riferimento a forme falliche o all’erotismo, simboli del neonato affamato e bisognoso di aiuto. Un rito ancestrale coinvolgente, che attrae e unisce la comunità e tanti curiosi visitatori affascinati dalla teatralità degli eventi. Al calar del sole il nero del lutto lascia spazio al bianco: inizia la caccia a “Giolzi”, il Re Giorgio, simbolo del carnevale ormai trascorso che fugge e si nasconde. Gli irriverenti padroni della notte si addentrano tra gli spettatori indossando un lenzuolo e una federa, con in mano un lampioncino di carta tipo veneziano o un cestino (“sa pischedda”) con all’interno un lume acceso. Cercano Giolzi nelle zone puberali delle persone, convinti che si nasconda lì per sfuggire al suo destino. Una volta trovato (“Ciappadu!”) verrà bruciato sotto forma di fantoccio in un grande falò, rito che sancisce ufficialmente la morte del carnevale, ma simboleggia altresì la speranza della sua rinascita nell’anno successivo.

Completa il Carrasegare Osincu la giornata della pentolaccia, evento dedicato ai bambini e che vede, ogni anno, la premiazione per le migliori mascherate 2024, sabato 17 febbraio.

La novità della edizione del Carrasegare ‘Osincu 2024 è il concorso nazionale riservato agli artisti che vorranno cimentarsi in un murale dedicato al carnevale bosano, con particolare riferimento a S’Attittidu e Giolzi. L’opera vincitrice troverà realizzazione sulla facciata di un edificio messo a disposizione del Comune di Bosa.

“Sentiamo la responsabilità di offrire ai concittadini e a tutti i numerosi visitatori un evento che solo in minima parte, e in tal caso soprattutto per la logistica, può essere organizzato, ma che, per consolidata tradizione”, commentano il sindaco Piero Casula e l’assessore al Turismo Guglielmo Macchiavello, “deve la sua riuscita e tutto il suo fascino alla capacità improvvisativa e fantasiosa dei bosani, capaci in questi giorni e soprattutto durante il martedì grasso di trasformare Bosa in un unico grande teatro all’aperto, diventando essi stessi soggetti teatranti interpreti di un gusto per la satira e la narrazione che li rende unici”.

Il Carrasegare ‘Osincu è finanziato dall’Assessorato del Turismo, dell’Artigianato e del Commercio della Regione Sardegna, tramite la legge regionale 7, che promuove gli eventi di grande interesse turistico dell’isola. Quello di Bosa è uno dei più antichi e particolari carnevali sardi, riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la sua caratteristica di originalità, teatralità e trasgressività.

Giovedì, 11 gennaio 2024

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