Un nuovo pneumologo al San Martino. Sostituisce, ma solo per tre anni, l'ultimo specialista appena trasferito - LinkOristano
Sanità

Un nuovo pneumologo al San Martino. Sostituisce, ma solo per tre anni, l’ultimo specialista appena trasferito

Il dottor Alessandro Sassu è in aspettativa dal "Santissima Trinità" di Cagliari

Pneumologia al San Martino
Il dottor Alessandro Sassu con una paziente. Foto Asl 5

Oristano

Il dottor Alessandro Sassu è in aspettativa dal “Santissima Trinità” di Cagliari

Fuggito via anche l’ultimo dei medici del reparto di Pneumologia del San Martino, la Direzione della Asl di Oristano ora corre ai ripari e annuncia l’assunzione di un nuovo pneumologo. È Alessandro Sassu,  dipendente dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, che arriva al San Martino in aspettativa e con un contratto a tempo determinato per un massimo di 3 anni. 

Possono ora tirare un sospiro di sollievo, è proprio il caso di dirlo, i circa 2.000 pazienti della provincia di Oristano affetti da malattie dell’apparato respiratorio, rimasti in gran parte senza assistenza:  il dottor Sassu assicura che fra qualche settimana saranno riaperte le prenotazioni per l’ambulatorio di Pneumologia, dove saranno effettuati anche gli esami endoscopici. Il presidio, l’unico rimasto nella Asl 5, funzionava a singhiozzo da oltre un anno e da qualche settimana era chiuso, dopo il trasferimento dell’unico specialista, l’infettivologo Marco Ligas, che ha chiesto e ottenuto di andare a lavorare all’ospedale di Carbonia. 

Rientrato da Ghilarza, dove era stato dirottato nel periodo del Covid, Ligas era stato poi di fatto impegnato a lungo nel reparto Medicina del San Martino, per la copertura di alcuni turni scoperti, oltre che nelle consulenze richieste dai reparti. Con le inevitabili e continue cancellazioni di numerosi appuntamenti, fissati anche da mesi, per il suo ambulatorio. Poi la sua decisone di lasciare Oristano.

Da oltre un anno e mezzo ha interrotto la sua collaborazione anche l’ex primario della pneumologia, Giuseppe Oppo, che si era reso disponibile a rientrare in servizio con un contratto di libera professione e con un impegno di 12 ore alla settimana. Interrotta anche la collaborazione con l‘ospedale di Sassari, da cui una volta alla settimana, arrivava un medico per effettuare gli esami endoscopici. 

Per una visita, un consulto urgente o un accertamento come una spirometria o un DLCO (esame a cui devono spesso ricorrere i pazienti con malattie respiratorie croniche) i pazienti oristanesi sono ormai da mesi costretti a rivolgersi agli ospedali di Nuoro, Sassari o Cagliari, tutti peraltro in grave sofferenza. Disagi ovviamente anche per quanti hanno bisogno di ossigenoterapia: l’ossigeno può essere prescritto solo da uno specialista. E così anche questi pazienti, spesso in età avanzata,  sono costretti a penose peregrinazioni verso altri presidi dell’Isola.  Disagi, infine, per circa 50 lavoratori già  esposti all’amianto, soggetti a un severo protocollo di vigilanza sanitaria.

Con il pensionamento di gran parte degli specialisti e con la fuga degli ultimi pneumologi in servizio, la Pneumologia – una vera eccellenza del San Martino – dopo 27 anni ha così progressivamente interrotto l’attività, nelle modalità in cui l’hanno conosciuta e apprezzata per molti anni i pazienti del Centro Sardegna con malattie dell’apparato respiratorio, e proprio nel momento in cui ce ne sarebbe  stato più bisogno, considerate  le patologie e le complicanze legate al Covid. 

I guai per i pazienti pneumologici erano cominciati già dall’ottobre del 2021,  quando, a sei mesi dal pensionamento dell’ex primario Giuseppe Oppo, la direzione sanitaria del San Martino, guidata allora da Sergio Pili,  aveva disposto la cancellazione del reparto di Pneumologia e il trasferimento al reparto Medicina dei 4 medici rimasti, che hanno poi lasciato Oristano nei mesi successivi. 

Un declino a cui non ha posto rimedio neanche la nuova direzione della Asl, insediatasi da oltre due anni: abbandonata l’idea di ripristinare la vecchia Struttura complessa, ora annuncia di voler attivare  una Struttura semplice dipartimentale di Pneumologia, per la quale sarà necessario però reperire almeno altri due specialisti. 

Da ricordare, inoltre, che anche i pazienti affetti da malattie rare dovrebbero fare riferimento alla Pneumologia del San Martino, a cui era stato riconosciuto il ruolo di centro prescrittore dei farmaci a loro destinati.

Non basta: già cancellate da oltre tre anni le visite domiciliari per i pazienti seguiti dall’Adi.  Un’attività mai ripristinata dopo il pensionamento della professionista che, con un rapporto di lavoro a convenzione, si occupava di questo importante settore.

Venerdì, 5 aprile 2024

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