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Politica

Da Oristano nuova chiamata per fermare i grandi impianti eolici e fotovoltaici in Sardegna

Appello alla Regione dal convegno dell'Associazione Lucio Abis

A Oristano la conferenza "Il nostro contributo per salvare la Sardegna dalla speculazione energetica"

Oristano

Appello alla Regione dal convegno dell’Associazione Lucio Abis

“La Regione ha il dovere di porre in essere, coinvolgendo i Comuni, le Associazioni ed i movimenti che sono nati anche di recente nella nostra isola, tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica e paesaggistica per mettere al riparo il patrimonio ambientale e il paesaggio della ruralità sarda dall’assalto indiscriminato che si profila nelle nostra isola, da parte di speculatori senza scrupoli”.  Lo ha detto Pietro Arca, presidente dell’Associazione culturale Lucio Abis, che nella prima uscita ufficiale con le sue attività, ha voluto affrontare  un problema di strettissima attualità: la proliferazione di progetti per la realizzazione nel territoirio della Sardegna di numeri impianti eolici e fotovoltaici.

Proprio insieme alla Fondazione di Sardegna, il comitato scientifico dell’Associazione  ha voluto dare il proprio contributo per preservare la Sardegna dalla speculazione energetica. Lo ha fatto con un convegno ad Oristano al quale hanno preso parte  sindaci e amministratori dell’Oristanese amministratori, rappresentanti delle organizzazioni  agricole e di categoria.

Al tavolo del convegno il presidente  Arca, ha chiamato l’editore dell’Unione Sarda  Sergio Zuncheddu, il pro rettore dell’Università di Sassari Giuseppe Pulina, l’ex assessore Giuseppe Ballerò, i componenti del Comitato scientifico per l’insularità in Costituzione,  che hanno portato la loro proposta, con   Maria Antonietta Mongiu, Giuseppe Biggio, Rita Dedola e Gian Valerio Sanna.

In collegamento da Roma  il professor Cerulli Irelli, ex deputato, docente universitario e esperto costituzionalista: “La Regione avrebbe dovuto opporsi al Decreto Draghi e determinare  le aree idonee.  La Regione avrebbe dovuto  farlo, ma è ancora in tempo per farlo”,  ha detto il professor Cerulli Irelli. “Lo può fare anche adesso, perchè  tutti i poteri per determinare le aree idonee ed evitare la realizzazione di questi impianti”.

Sergio Zuncheddu, editore dell’Unione Sarda,  ha analizzato e spiegato l’impatto che i nuovi  impianti di energie rinnovabili avrebbero sull’isola. Dai parchi eolici, con torri da 200 metri, a quelli off shore con torri alte oltre 300 metri. Impianti che se realizzati produrrebbero energia per 56 milioni di abitanti. Ha anche spiegato che l’80% del territorio interno possiede dei vincoli che superano il 98%.

Giuseppe Pulina, pro rettore dell’Università di Sassari,  ha ribadito quello che è il pensiero del Comitato scientifico: “Occorre estendere il Ppr alle zone interne ed ultimare la legge urbanistica. Spetta infatti alla Regione decidere quali sono le aree idonee ad ospitare questi progetti, ribadendo il concetto che come tutti i sardi, non sono contro le rinnovabili.

Sabato, 29 giugno 2024

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