Tra fede, cultura e ambiente 3.500 chilometri di cammini. La Regione punta a un marchio unico - LinkOristano
Turismo lento

Tra fede, cultura e ambiente 3.500 chilometri di cammini. La Regione punta a un marchio unico

Presentata a Donigala Fenughedu la terza edizione di "Noi camminiamo in Sardegna"

Convegno "Noi camminiamo in Sardegna" a Donigala Fenughedu
Un momento del convegno stamane a Donigala Fenughedu

Oristano

Presentata a Donigala Fenughedu la terza edizione di “Noi camminiamo in Sardegna”

Dal cammino 100 Torri, che passa anche dal Sinis, fino ad arrivare al cammino francescano e a quello minerario di Santa Barbara. Sono 80 i comuni dell’isola – di cui una ventina dell’Oristanese – che hanno aderito a “Noi camminiamo in Sardegna“, programma ideato, sviluppato e promosso dall’Assessorato regionale del Turismo.

Ad animare i percorsi lenti e sostenibili sono fede, cultura e il grande patrimonio storico e paesaggistico della Sardegna. Se n’è parlato stamane al Centro Nostra Signora del Rimedio, a Donigala Fenughedu, nel corso della conferenza “Sardegna, Isola di cammini e turismo lento”, anteprima della terza edizione di “Noi camminiamo in Sardegna”, manifestazione in programma all’inizio dell’autunno.

Il progetto – lanciato nel 2022 – conta sul supporto dell’Agenzia Forestas e coinvolge una trentina di associazioni presenti nel territorio, con la collaborazione della Conferenza Episcopale Sarda e degli Assessorati all’Ambiente e al Lavoro (quest’ultimo per la parte della formazione). Un prezioso supporto digitale in tema cammini è l’app Sardegna Sentieri, scaricabile dagli store Android e iOS.

“La Regione ha investito tanto sui cammini. La scorsa settimana”, ha ricordato l’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu, “abbiamo portato una delibera in Giunta che stanzia complessivamente 4,5 milioni di euro, finanziati al 50% con le risorse statali del Fondo unico del turismo. Siamo chiamati a capire se il prodotto esiste, deve quindi essere certificato. I percorsi devono essere sicuri e deve essere garantita la manutenzione dei tracciati. Parliamo comunque di un turismo di nicchia, non di grandissimi numeri”.

In Europa c’è il modello Santiago di Compostela. “Quello è un cammino che un nome facile da riconoscere. In Sardegna”, ha dichiarato Cuccureddu, “abbiamo già sette cammini riconosciuti e un ottavo che sta per esserlo. Dovremmo fare un grande sforzo a livello di marketing per promuovere otto cammini differenti. Mi auguro per questa ragione che si arrivi a raggruppare tutti i cammini all’interno di un unico marchio, da far conoscere nel mercato internazionale”.

“Il progetto Noi camminiamo in Sardegna“, ha detto Renato Tomasi, responsabile del settore valorizzazione territoriale del Servizio marketing e comunicazione per l’Assessorato regionale del Turismo, “nasce per avviare un percorso di promozione e coordinamento tra i cammini e i tanti enti coinvolti. Rientrano nel programma la via dei santuari e mete di pellegrinaggio come Laconi. In alcuni casi i cammini sono gestiti da fondazioni, è il caso del cammino minerario di Santa Barbara e di quello francescano. Compito della Regione è affiancare questi enti, aiutare a tracciare i cammini e renderli fruibili. Per questo progetto nell’ultimo triennio sono stati stanziati per ogni annualità 200.000 euro e quest’anno avvieremo anche un’attività di monitoraggio dei dati, per capire se il lavoro fatto sta dando i frutti sperati. Al momento arrivano dati confortanti dal cammino di Santa Barbara, che nei primi tre mesi del 2024 è stato percorso da circa 1.300 persone, quante in tutto il 2022”.

Convegno

“La terza edizione di Noi camminiamo in Sardegna, dal 30 settembre al 5 ottobre prossimi, sarà il giro di boa del progetto. Contiamo di rendere fruibili tutti i cammini della rete per un numero minimo di chilometri. Parliamo di 800 chilometri sui 3.500 totali tracciati dal registro regionale dei cammini. La sperimentazione”, ha aggiunto Tomasi, “partirà quindi con il 25% dell’offerta complessiva dei cammini sardi, che per il 60-70% seguono sentieri sterrati”.

Convegno

Tempo fa si era parlato anche della possibilità che la Regione finanziasse il recupero dei muristenes per ospitare i camminatori, facendone così dei veri e propri alberghi diffusi. “Dovremo tenere conto delle normative e delle risorse a disposizione per capire come gestire i recuperi, direttamente o indirettamente”, ha concluso Tomasi. “È una via su cui si sta lavorando, anche con il coinvolgimento di Forestas, che gestisce la rete escursionistica della Sardegna”.

Convegno

La conferenza odierna è stata coordinata dalla giornalista Valentina Orgiu. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Conferenza Episcopale Sarda, monsignor Antonello Mura, rappresentanti dell’Assessorato del Turismo e dell’Agenzia Forestas, esperti del settore e rappresentanti dei cammini e delle destinazioni di pellegrinaggio iscritti al registro regionale.

Giovedì, 11 luglio 2024

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi commentarlo, accedi al sito o registrati qui sotto. Se, invece, vuoi inviare alla Redazione di Linkoristano un’informazione, una segnalazione, una foto o un video, puoi utilizzare il numero Whatsapp 331 480 0392, o l’indirizzo email redazione@linkoristano.it

commenta