Terralba, in fila alle 2 del mattino per una ricetta: "Il potenziamento dell'Ascot non basta" - LinkOristano
Sanità

Terralba, in fila alle 2 del mattino per una ricetta: “Il potenziamento dell’Ascot non basta”

Il Comitato: "Passi avanti, ma servono altre soluzioni se i medici sono pochi"

Cartelli protesta Terralba
I cartelli di protesta in piazza Cattedrale a Terralba

Terralba 

Il Comitato: “Passi avanti, ma servono altre soluzioni se i medici sono pochi”

“È già qualcosa, ma non abbastanza”. Questo il commento del comitato di cittadini del Terralba, inserito nel Coordinamento dei Comitati sardi per la sanità pubblica, al potenziamento dell’Ascot di Terralba, che a partire da oggi garantirà 35 ore di servizio. La comunità chiede però di più e nei prossimi giorni il paese si riempirà di messaggi di protesta.

“Pur apprezzando gli sforzi che in questi giorni stanno portando avanti le istituzioni, la Regione in particolare con la deliberazione n. 25 del 17 luglio 2024, che porterebbe all’impiego di medici in pensione, specializzandi e medici con titolo conseguito all’estero, e la Asl n. 5 di Oristano, ritiene comunque insufficiente l’integrazione di sole dieci ore, che si vanno ad aggiungere alle 25 già erogate dall’Ascot di Terralba, a fronte della mancanza di ben cinque medici di medicina generale”, ha sottolineato Alessandro Rosas, coordinatore dei Comitati sardi per la sanità pubblica. “Abbiamo bisogno di uno sforzo in più da parte di chi deve intervenire”.

In questi giorni a Terralba non sono mancati messaggi di protesta pubblici, affidati e numerosi cartelli in via Porcella, per denunciare la carenza cronica di medici: entro la fine dell’anno potrebbero essere più di 8.000 i cittadini senza assistenza di base. Presto se ne aggiungeranno degli altri lungo le strade del paese, per chiedere delle soluzioni concrete.

Cartelli protesta Terralba
Il manifesto di protesta all'uscita del paese, in via Porcella

“Si crei una corsia preferenziale per le prescrizioni di farmaci per terapia cronica e piani terapeutici, senza costringere l’assistito a recarsi la mattina negli Ascot per i farmaci che assume continuativamente”, ha aggiunto il coordinatore. “Se gli Ascot non sono sufficienti ai bisogni dei cittadini, che si trovino altre soluzioni, magari da integrare, ma che possano tamponare realmente la mancanza di medici. Forse una via potrebbero essere, ad esempio, quella degli ATF: le aggregazioni funzionali territoriali di medici di medicina generale, un raggruppamento di professionisti che per l’intera giornata e per tutti i giorni della settimana offre il servizio di tutela della salute ai cittadini”.

“Abbiamo bisogno di uno sforzo in più da parte di chi deve intervenire. Non c’è tempo da perdere”, ha concluso il portavoce Rosas. “Non possiamo continuare a rimanere indifferenti di fronte a una persona anziana che si reca all’Ascot anche alle due del mattino per essere sicura di esser ricevuta dal medico, magari per la ricetta di un farmaco”.

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