Scultori al lavoro sui blocchi di trachite per una settimana in riva al Tirso, a Fordongianus - LinkOristano
Eventi

Scultori al lavoro sui blocchi di trachite per una settimana in riva al Tirso, a Fordongianus

Aperto il Simposio internazionale, che arriva alla 30ª edizione

Fordongianus - Simposio Internazionale Trachite 2024 - Inaugurazione
Gli artisti con il sindaco di Fordongianus Serafino Pischedda - Foto di Pinuccio Oppo

Fordongianus

Aperto il Simposio internazionale, che arriva alla 30ª edizione

Scultori all’opera da oggi a Fordongianus, dove ieri sera si è aperto il Simposio internazionale di scultura su pietra trachite, giunto quest’anno alla 30ª edizione. Lavoreranno alle loro opere fino a sabato 3 agosto, giornata dedicata al gran finale, con le  premiazioni. Sono sei gli scultori protagonisti nello spazio in riva al fiume Tirso, a ridosso delle antiche terme romane:  Oscar Aguirre Comendador (proveniente da Cuba), Valentino Giampaoli (dalle Marche), Lyudmyla Mysko (Ucraina), Lorenzo Murru (Sardegna), Tabaton Osbourne (Inghilterra) e Valeria Vitulli (Molise). Sono stati presentati ieri sera, durante una breve manifestazione.

“Anche quest’anno gli scultori non avranno un tema, ma piena libertà d’espressione”,  ha spiegato il sindaco di Fordongianus, Serafino Pischedda. “Per esperienza, alcuni arrivano qui con un’idea ben precisa in mente,  ma spesso è la pietra stessa a guidare la mano degli artisti, che si lasciano ispirare da Fordongianus e dall’ambiente circostante. Auguro a tutti un buon lavoro!”.

Ecco chi sono gli scultori impegnati nel 30° Simposio internazionale di scultura su pietra trachite.

Oscar Aguirre Comendador. Nato nel 1965 a Las Tunas, nell’isola di Cuba, attualmente vive e lavora a Valencia, in Spagna. Ha studiato all’Instituto Superior de Arte di L’Avana e dagli anni 80 ha curato numerose esposizioni individuali. La sua arte ha portato a prestigiosi riconoscimenti, come il Prix Léonard della Biennale di Sologne e il primo posto al Simposio Internacional de Escultura, di Puerto Mogán nelle Isole Canarie.

Comendador ha girato  il mondo con l’obiettivo di installare un’opera d’arte in tutte le città e paesi visitati, lasciandosi ispirare dalle loro caratteristiche peculiari, la cultura, l’arte, la storia, ma soprattutto i popoli. Le sue creazioni si possono trovare in Spagna, Romania, India, Iran, Italia e molti altri Stati. Attualmente predilige la contrapposizione tra le forme orizzontali, che rappresentano il concetto di cambiamento, e quelle verticali, tradotte in strutture illogiche e quasi impossibili.

Valentino Giampaoli. Nato a Loreto nel 1969, ha iniziato la sua formazione artistica all’Istituto d’Arte di Ancona nell’Arte dei metalli e dell’oreficeria, per poi conseguire il diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Ha alle spalle numerose esperienze artistiche e nel 1999 ha vinto il concorso nazionale per un monumento alle vittime della Resistenza di Ponticelli, a Napoli. L’opera è stata inaugurata nel 2005. Il suo percorso è ricco di diverse attività: mostre, concorsi, eventi, illustrazioni, simposi e realizzazioni di ritratti, figure, sculture monumentali e arredo urbano. Lavora su diversi materiali, ceramica, acciaio, legno, bronzo, gesso, e prevalentemente in pietra e marmo. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia, Francia, Germania, Lussemburgo, Israele, Cipro, Iran, Svizzera, Slovenia, Danimarca, Olanda. Attualmente è docente di Discipline plastiche e scultoree al liceo artistico di Fermo.

Lorenzo Murru. Artista e scultore sardo, originario di Samassi, è stato spinto dalla propria ricerca artistica in continua evoluzione – ma sempre legata alle radici – oltre i confini del piccolo centro del Medio Campidano fino alle più importanti capitali europee. L’infanzia a contatto con il mondo degli scalpellini e dei cavatori delle sue zone, la passione trasmessa dal padre artigiano e dalla nonna pittrice, hanno creato un connubio che ha portato l’artista a scegliere la scultura come mezzo espressivo.

Murru intreccia sculture, architetture e rappresentazioni del passato e il contesto in cui si trovano, con processi interpersonali e ricordi di esperienze di vita legati ai luoghi. Crea così  opere che richiamano la civiltà nuragica come, pozzi sacri, domus de janas e grotte piene di incisioni, ma che portano al proprio interno volti e immagini personali dell’artista.

Lyudmyla Mysko. Nata a Kiev, in Ucraina,  nel 1971, ha conseguito una laurea e un master in Scultura all’Accademia nazionale delle Belle arti della sua città natale. Attualmente l’artista vive e lavora tra Kiev e Leopoli. Dal 2005 è membro dell’Unione ucraina professionale degli artisti affiliata all’Associazione d’Arte internazionale dell’Unesco e dal 2028 dell’ISSA, l’International Sculpture Symposium Alliance. È inoltre direttrice artistica dell’Ice Sculpture Production. Per la creazione delle sue opere utilizza diversi materiali come pietra, legno, ghiaccio, neve, bronzo e sabbia. Durante gli ultimi 25 anni ha preso parte a circa 150 simposi internazionali, festival, manifestazioni ed esibizioni in 30 paesi del mondo, ottenendo diversi premi nella scultura, fotografia e per le sue collezioni di design.

Michela Tabaton-Osbourne. Michela Tabaton-Osbourne è un’artista nata e cresciuta a Londra da madre italiana e padre giamaicano, attualmente residente e operante in Italia. Il suo percorso artistico ha avuto inizio con un corso di formazione al Camberwell College of Arts di Londra. Successivamente si è trasferita in Italia, dove si è specializzata in scultura a Carrara, città famosa per il suo marmo bianco.

Tabaton-Osbourne mostra una predilezione per tecniche tradizionali come scultura e mosaico, che ben si prestano a rappresentare concetti come eredità e rituale. Oltre al suo percorso accademico, Tabaton-Osbourne ha partecipato attivamente a residenze artistiche sia a livello nazionale che internazionale, arricchendo ulteriormente la sua ricerca personale. La sua passione e dedizione è stata riconosciuta attraverso vari premi prestigiosi, tra cui il recente riconoscimento con il Premio Orsoni 1888, conferitole dal Museo d’Arte di Ravenna, il MAR.

Valeria Vitulli. Artista molisana di grande raffinatezza, Vitulli guarda all’arte primitiva e arcaica per andare verso un simbolismo primario nella scultura, indirizzandosi a un’essenzialità plastica con forme semplici e sintetiche e creando soggetti assoluti e autosufficienti. Tra le aspirazioni dell’artista la realizzazione di opere che abbiano una dimensione universale nella forma e nel contenuto, sfruttando l’identità esplicita e l’espressività propria dei materiali: all’essenzialità dei volumi vuole far corrispondere il significato primario dei temi legati alla vita e alla natura.

Nata a Larino nel 1977 opera nel campo della scultura da 25 anni: dopo un inizio da autodidatta ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Macerata. Ha presentato mostre e partecipato a simposi di scultura monumentale a livello internazionale ricevendo premi e riconoscimenti in concorsi di prestigio sulla scultura.

Il Simposio internazionale di scultura su pietra trachite è organizzato da Comune e Pro loco di Fordongianus con la collaborazione della Fondazione Sardegna, delle Terme di Sardegna e dell’agenzia Forestas, con il supporto della Regione Sardegna.

Cosa vedere a Fordongianus. Chi in questi giorni vorrà vedere gli scultori al lavoro potrà farlo nell’area a ridosso delle antiche terme romane. Sarà possibile visitare anche il compendio archeologico termale. Nel centro del paese la Casa Aragonese e poco distante dall’abitato la chiesetta di San Lussorio, che conserva le antiche catacombe.

Fordongianus - Simposio Internazionale Trachite 2024 - Inaugurazione
L'inaugurazione della 30ª edizione del Simposio internazionale di scultura su pietra trachite a Fordongianus - Foto di Pinuccio Oppo

Sabato, 27 luglio 2024

Più informazioni
commenta