Ollastra
Dopo tre edizioni, una nuova iniziativa per scoprire il paese attraverso enigmi, indovinelli e foto
Non è raro in alcune giornate dell’anno notare un insolito via vai tra le vie di Ollastra, con gruppetti di persone che osservano attentamente ogni dettaglio di una casa o di un cartello stradale. Se ad occhi esterni può sembrare un atteggiamento sospetto, per il paese ha solo un significato: è partita una nuova caccia al tesoro. Da alcuni anni vengono organizzati questi eventi che impegnati gli abitanti con enigmi, rebus e indovinelli, spesso legati alla storia ollastrina.
La prima è andata in scena nel 2022, legata al ritorno dei festeggiamenti in onore di Santa Vittoria: una tradizione andata persa nel corso degli anni, che prevedeva l’organizzazione di giochi in piazza, coinvolgendo tutta la comunità. Dopo l’edizione-bis del 2023, quest’anno se ne faranno due.
A lanciare l’idea per la prima volta è stato un commerciante, Alfonso Marongiu, appassionato di indovinelli e di foto d’epoca su Ollastra, che raccoglie nella sua pagina Facebook a tema. “Un giorno è passato in negozio un signore e mi ha mostrato l’immagine di un fiore, chiedendomi se l’avessi mai vista nel paese”, racconta Marongiu. “Mi è venuto in mente di averla notata dietro un cartello nella piazza della chiesa di San Marco e gli ho dato l’informazione, chiedendogli però il perché di questa domanda. Lui mi ha spiegato che stava partecipando a una caccia al tesoro diffusa in tutta la Sardegna, con frasi e poesie che aiutavano a capire in quale paese i partecipanti avrebbero potuto trovare la tappa successiva”.
“Avevo pensato che sarebbe stato bello organizzare un’iniziativa di questo tipo nel nostro paese, dal momento che non tutti possono spostarsi in altri centri. Avevo buttato giù dieci quesiti, ma non ho mai avuto il coraggio di proporre la cosa”. L’idea è rimasta chiusa nel cassetto, finché non si è costituito un nuovo Comitato per l’organizzazione dei festeggiamenti di Santa Vittoria. “Dal momento che volevano organizzare dei giochi di comunità, ho lanciato l’idea della caccia al tesoro ed è stata accolta”, dice ancora Alfonso Marongiu. “Così abbiamo pensato di articolare la caccia in più giorni: si sono iscritti ben 14 gruppi, con una media di 5 persone ciascuno. Alcuni però si sono rivelati talmente bravi che ho dovuto cambiare gli enigmi in corso d’opera, rendendoli più difficili”.
Guidati da enigmi e indovinelli, i partecipanti dovevano dimostrare di aver seguito le varie tappe arrivando fino alla meta finale per primi, con una foto da inviare all’organizzatore. “A luoghi ancora presenti nel paese, ne ho aggiunti alcuni provenienti dal passato, spingendo le persone a chiedere informazioni agli anziani e scoprire nuovi dettagli sulla storia di Ollastra e i suoi cambiamenti nel corso del tempo”, ha commentato Marongiu. “Le foto d’epoca che colleziono hanno senz’altro aiutato”.
L’edizione successiva ha visto un altro collaboratore: Francesco Serra, studente universitario e professore di Fisica. “Ero un po’ a corto di idee, perciò lui ha proposto una nuova modalità ai sei gruppi iscritti: attraverso foto di dettagli immortalati da vicino o da ricostruire in forma di puzzle, dovevano trovare dei luoghi particolari”, ha illustrato Marongiu. “Però si poneva sempre lo stesso problema: molti erano scoraggiati dalle corse pazze per arrivare primi alle tappe, perciò con l’andamento della gara e vedendo la vittoria degli altri gruppi, che continuavano a collezionare i premi intermedi offerti dai negozi e le attività commerciali, capivano in anticipo di non poter vincere”.
La terza edizione, che si è conclusa nel maggio scorso, ha eliminato il problema di dover arrivare primi. “I 35 partecipanti si sono trovati di fronte ad enigmi che corrispondevano a numeri riportati in vari luoghi del paese, come case, fregi e murales”, ha spiegato Marongiu, che ha deciso di organizzare la caccia da solo, con Serra nei panni di partecipante. “Per arrivare alla tappa successiva era necessario fare delle operazioni matematiche o comunque capire i numeri corretti da utilizzare: la novità è che nessun gruppo era a conoscenza della correttezza della propria interpretazione e non contava arrivare per primi. In questo modo si evitavano corse – anche pericolose, specie se in macchina – per il paese e tutti si prendevano giornate intere per ragionare in tutta calma. La posta in palio era un premio in denaro custodito in un piccolo forziere, che si apriva con una combinazione di numeri, che faceva riferimento a tutti gli indizi trovati nel corso della gara”.
Il paese si prepara ora a una nuova sfida, patrocinata dal comitato di Santa Vittoria : stavolta l’organizzatore è Francesco Serra. “La caccia al tesoro si svolgerà dal 5 al 9 agosto e prevede un premio per ogni tappa e uno finale, in base al numero di iscrizioni”, ha spiegato Serra. “Ci saranno rebus, indovinelli e la caccia fotografica, che tutti odiano e aspettano allo stesso tempo. I partecipanti dovranno trovare dei luoghi per raggiungere la tappa finale e vincere. La storia del paese giocherà un ruolo cruciale e si potranno chiedere delle informazioni ai più anziani, considerando che molto mi è stato raccontato da mia nonna”.
“Il bello di queste cacce al tesoro è che portano la comunità a scoprire il proprio paese e viverlo a pieno: anche chi non partecipa ha l’occasione di divertirsi comunque, ragionando sugli enigmi e scoprendo qualcosa in più su Ollastra”, ha concluso Alfonso Marongiu, che forse ad agosto deciderà di accettare la sfida come partecipante.
Martedì, 30 luglio 2024
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