"Subito una nuova fase costituente della Autonomia Speciale". La proposta dei sindaci sardi - LinkOristano
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“Subito una nuova fase costituente della Autonomia Speciale”. La proposta dei sindaci sardi

Un documento-appello rilancia il confronto con lo Stato su poteri e competenze della Regione

Consiglio regionale regione cagliari
Il palazzo del Consiglio regionale, in una foto d'archivio

Cagliari

Un documento-appello rilancia il confronto con lo Stato su poteri e competenze della Regione

“L’Autonomia Speciale della Sardegna è sotto attacco. È arrivato il momento di avviare una nuova fase costituente. Bisogna procedere senza indugi alla riscrittura dello Statuto di Autonomia. Rinegoziare il patto costituzionale che lega la Sardegna allo Stato italiano. Un patto tra uguali, senza vincoli gerarchici, che assicuri alla Sardegna più poteri su tutte quelle materie dove più arrogante ed invadente è la presenza dello Stato: servitù militari, paesaggio, ambiente, energia, beni culturali, ruolo internazionale della Regione”.

A proporlo, in un articolato documento, sono alcune decine di sindaci di grandi e piccoli centri della Sardegna, decisi ad avviare  un vasto e partecipato confronto che porti alla riscrittura dello Statuto regionale e ad una nuova e più adeguata definizione dei poteri autonomistici.  Un processo senza precedenti, destinato a coinvolgere  “la società sarda in tutte le sue articolazioni: le istituzioni autonomistiche (Giunta e Consiglio regionale), il sistema delle autonomie locali (Comuni, Province, Aree metropolitane), il mondo della cultura e dell’Università, le forze sociali, i sindacati e le forze imprenditoriali, i partiti e i movimenti, i comitati spontanei, la Chiesa, il mondo giovanile”, che veda il suo momento conclusivo nella nella indizione degli “Stati generali per la difesa della Autonomia Speciale”, promosso da Giunta e Consiglio. 

Al momento sono alcune decine le firme sotto il testo del documento (a disposizione in formato pdf), a cui però se ne aggiungono di nuove in continuazione. Fra i promotori ci sono i sindaci dei comuni più grandi dell’isola, Cagliari, Sassari, Quartu, Alghero, Iglesias, ma anche di piccoli centri come Gavoi, Lula, Ossi, Guasila, Dualchi.  Fra loro anche una rappresentanza dei sindaci della provincia di Oristano: Diego Loi, sindaco di Santulussurgiu, Mario Tendas, sindaco di Solarussa, e Luigi Tedeschi, sindaco di San Vero Milis.

Sono tutti sindaci di centrosinistra, ma la chiamata alla mobilitazione non è limitata ad alcuno schieramento. “In questa delicata fase della storia della nostra autonomia speciale”, spiega il sindaco di Gavoi, Salvatore Lai, fra i primi firmatari del documento, “ogni rappresentante delle istituzioni ma anche delle diverse articolazioni della società sarda deve sentirsi impegnato a dare un contributo che porti a definire per la nostra isola un nuovo sistema di poteri, adeguato alle sfide da affrontare. Il nostro invito è perciò rivolto a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Sardegna, dai rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sociali, del mondo del lavoro e della cultura, fino ai singoli cittadini. Una  mobilitazione che deve avere come protagonista la presidente della Regione, che ha ottenuto nel ultime elezioni il mandato di salvaguardare non solo le prerogative autonomistiche ma anche l’identità del nostro popolo”.

Salvatore Lai, sindaco di Gavoi
Salvatore Lai, sindaco di Gavoi

Un impegno – spiegano i sindaci nel loro documento – non più rinviabile, dopo i pericolosi attacchi promossi dal Governo con l’impugnativa alla legge n. 5/24, “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali” , che, se accolta, rischia di “cancellare le prerogative statutarie in materia urbanistica, paesaggistica, ambientale”.  Ma nel mirino dei primi cittadini è anche la legge sulla “Autonomia differenziata”, che accentuerà “le differenze territoriali; alimenterà le disuguaglianze dei cittadini rispetto a diritti costituzionalmente garantiti, quali la salute, l’istruzione, il lavoro, i trasporti”. 

“Deve essere messa in discussione”, spiega ancora Salvatore Lai, “soprattutto l’idea coloniale di un rapporto Stato Regione basata su una gerarchia di poteri assolutamente inaccettabile. La Sardegna deve chiedere e ottenere il rispetto e la garanzia delle sue prerogative in un rapporto tra pari, che deve tener conto anche della collocazione e del ruolo da esercitare in Europa, l’Europa dei popoli a cui tutti aspiriamo, in grado di garantire lo sviluppo armonico di tutte le sue componenti attraverso il superamento di disuguaglianze e ritardi”. 

“Nei prossimi giorni”, anticipa il sindaco di Gavoi, “renderemo noti tempi e modalità di adesione al documento e saranno annunciate le prime iniziative pubbliche”.

Venerdì, 6 settembre 2024

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