Secoli di pesca nello stagno di Cabras: apre il museo, tra attrezzature e foto d'epoca - LinkOristano
Territorio

Secoli di pesca nello stagno di Cabras: apre il museo, tra attrezzature e foto d’epoca

Cerimonia a Mar'e Pontis in occasione del Festival della Bottarga

Museo Pesca - Inaugurazione
L'inaugurazione del nuovo museo allestito a Cabras

Cabras

Cerimonia a Mar’e Pontis in occasione del Festival della Bottarga

Il territorio del Sinis ha una nuova proposta per la promozione del territorio: è il museo di Mar ‘e Pontis, fortemente voluto dall’amministrazione comunale e inaugurato in occasione del Festival della Bottarga.

“In questa peschiera possiamo toccare con mano l’importanza naturalistica, storica ed ecologica del Sinis”, ha detto il sindaco di Cabras, Andrea Abis durante la cerimonia. “Abbiamo deciso di investire per migliorare e rinnovare l’offerta turistica del nostro territorio e auspichiamo una sempre migliore collaborazione tra il nostro paese e la Regione Sardegna. Quello che serve è un ampio programma, una forte pianificazione che ci permetta di migliorare e riqualificare il nostro territorio, partendo proprio dai lavori necessari per riqualificare l’area della storica peschiera. È necessario un programma importante di riprofessionalizzazione che ci permetta di collegare correttamente l’attività di pesca con lo sviluppo dell’industria turistica, creando un significativo movimento di turismo e visite nella laguna”.

Il museo è stato progettato dall’architetto Bruno Sulis, che ha pianificato il restauro dei luoghi e curato gli allestimenti con la collaborazione di due esperti di storia delle tradizioni locali: i docenti Ferdinando Sechi, consigliere comunale, e Matteo Poddi, i quali hanno prodotto i testi che accompagnano il visitatore nel vivo dell’antica peschiera, quando una precisa piramide feudale denotava i ruoli e il potere di ciascun soggetto che gravitava all’interno del compendio. Fondamentale, per la realizzazione del progetto finale, anche il contributo dei pescatori del Consorzio Pontis.

Il museo si articola in due sezioni principali. La prima, al piano terra della torre di su poatziu, il palazzo, espone pannelli illustrativi e attrezzature da pesca storiche donate dai pescatori di Cabras, che narrano la storia della pesca negli stagni. Sono presenti strumenti come le antiche reti usate per la pesca delle anguille – obiga – che, insieme a su tocadori, un lungo bastone usato per battere sul fondale, permettavano di ottenere grandi bottini di pesca. O ancora, i cesti per il palamito – cadi(n)eddus –, lo strumento per la pesca dei gamberi – cambareri – o la bilancia, sa pesa a pillo(n)i.

Elemento simbolo della pesca di un tempo è senz’altro su fassoni, l’antica imbarcazione costruita con lo scirpo – fe(n)u -, la pianta palustre che cresceva abbondante nei pressi dello stesso stagno e in prossimità dei canali. L’esposizione è poi arricchita da fotografie, sia di archivio sia donate da privati, che testimoniano l’evoluzione della pesca nel territorio.

La seconda sezione, all’interno della casa vecchia, meglio nota come s’omu ecia, è dedicata alla toponomastica dello stagno e della peschiera, con un approfondimento sull’avifauna, in particolare sugli uccelli più comuni nello stagno di Cabras, rappresentati su 26 pannelli illustrativi che riproducono le immagini del fotografo Gabriele Espis.

Sono circa settanta i toponimi riportati alla luce grazie a un minuzioso lavoro di studio tra vecchi e nuovi archivi, pubblici e privati, riportati in un grande pannello illustrato il quale potrà essere utilizzato anche a fini didattici,  con le scuole.

Il museo dispone anche di un servizio di audioguide plurilingue, in italiano, sardo, inglese, tedesco e spagnolo: inquadrando i QR code presenti nella sala della pesca si viene reindirizzati al sito web del Comune di Cabras, nella pagina dedicata al nuovo museo, dove si potrà scegliere di ascoltare il racconto della storia lagunare nella propria lingua madre.

Già nel prossimo futuro è previsto un ampliamento dell’esposizione presente nelle sale, che darà spazio ai prodotti tipici dello stagno e alla flora peristagnale.

Lunedì, 16 settembre 2024

 

 

 

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