Nel fine settimana 17 chiese aperte per Italia Romanica. Ci sono anche Fordongianus e Masullas - LinkOristano
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Nel fine settimana 17 chiese aperte per Italia Romanica. Ci sono anche Fordongianus e Masullas

Prosegue la manifestazione promossa dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico

San Lussorio fordongianus esterno
La chiesa di San Lussorio, a Fordongianus

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Prosegue la manifestazione promossa dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico

Nell’ultimo fine settimana di settembre, sabato 28 e domenica 29, altre 17 chiese romaniche apriranno le loro porte ai visitatori in tutta la Sardegna, nell’ambito dell’evento Italia Romanica. Questo importante evento, che ormai ha respiro nazionale, coinvolge anche l’associazione Lemine, che apre numerose chiese in Lombardia, Le Vie dei Tesori, organizzatrice delle aperture in Sicilia, e “Le Colline”, un’associazione che ha sede in Piemonte e che da quest’anno ha deciso di far parte della ricca rete che vede come capofila la Fondazione Sardegna Isola del Romanico.

Tra settembre e ottobre, in tutta Italia saranno molto più di 100 le chiese romaniche che apriranno le loro porte ai cittadini, per visite gratuite: in Sardegna saranno 75, in Sicilia oltre 10, in Lombardia 20, in Piemonte saranno 26. Tutto il programma completo si può trovare sul sito fondazioneromanicosardegna.it, totalmente rinnovato. A occuparsi delle visite saranno le guide turistiche ma anche gli alunni delle scuole: Italia Romanica è infatti un momento di partecipazione all’interno della comunità, un’occasione di conoscenza profonda dei monumenti che sono giunti fino a noi.

L’edizione 2024 ha avuto inizio sabato 21 e domenica 22 settembre, con un’apertura straordinaria serale proprio nella giornata dell’equinozio d’autunno. Al calar del sole, cinque chiese sarde tra Santa Giusta, Quartu Sant’Elena, Tratalias, Villamassargia e Oschiri, hanno ospitato oltre 700 persone, tutte interessate ad ammirare l’architettura di questi edifici di culto con la sola luce delle candele, l’unica luce con cui venivano ammirati nell’epoca della loro costruzione.

“Siamo molto soddisfatti della buona riuscita dell’evento”, spiega Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico, “si è trattato di una prima volta che ha suscitato grande interesse da parte dei visitatori. Siamo lusingati dai commenti estremamente positivi per la suggestione e le emozioni trasmesse in questa serata di equinozio. Il nostro invito è rivolto a quanti hanno intenzione di apprezzare ancora il romanico e a quanti lo incontreranno per la prima volta. Le nostre chiese sono scrigni di grande cultura, storia e architettura”.

Antonello Figus
Antonello Figus

Per il secondo fine settimana di Italia Romanica, sabato 28 e domenica 29 settembre altre nuove aperture si registreranno nei diversi siti in Sardegna. Gli orari di apertura sono i seguenti: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Nell’Oristanese, nella chiesa in trachite rossa dedicata a San Lussorio a Fordongianus, ci sarà la possibilità di visitare le catacombe. A Masullas la suggestiva chiesa di San Leonardo è al centro dell’abitato e si distingue per l’impiego di materiali diversi, tra cui spiccano l’arenaria e la trachite, utilizzati principalmente per i prospetti principali.

Nel nord Sardegna. Si potrà visitare ad Anela la chiesa di Santa Maria di Mesumundu, interessante edificio rurale caratterizzato da un’unica navata, l’edificio faceva parte della rete monastica dei Camaldolesi. A Cossoine saranno aperte le porte della chiesa di Santa Maria Iscalas, costruita in più fasi a partire dal periodo bizantino ed ampliata in periodo romanico.

Durante tutti i fine settimana di Italia Romanica, Oschiri aprirà le sue tre chiese romaniche: la chiesa di Nostra Signora di Castro, Santa Maria di Otti e San Demetrio. Queste ultime due, negli anni furono dipendenti dalla prima, destinata ad essere sede vescovile fino ai primi anni del 1500.

A Porto Torres c’è la chiesa romanica più grande della Sardegna, quella intitolata ai Santi Gavino, Proto e Gianuario, particolare con due absidi contrapposte, unico esempio di architettura romanica di questo tipo in Sardegna.

In provincia di Nuoro, sarà possibile visitare la chiesa di San Pietro a Galtellì, una delle poche  ancora affrescate. A Ottana, oltre alla bellezza esterna dell’ex cattedrale, si può ammirare all’interno il polittico con la corte di Mariano II di Arborea.

A Silanus, la famosa chiesa rurale di Santa Sabina, si presenta ai visitatori affiancata da un nuraghe e con un’architettura unica nell’Isola.

Nel Medio Campidano, si visiterà a Siddi  la chiesa di San Michele Arcangelo, caratterizzata dalla presenza di due absidi, presenta anch’essa un’architettura molto particolare, mentre a Villamar i visitatori ammireranno il doppio campanile a vele della chiesa di San Pietro.

Nel Sulcis, la chiesa di Santa Maria situata nell’antico borgo medievale di Tratalias, fu nel tempo un rifugio sicuro per i vescovi di Sulci (l’attuale Sant’Antioco) minacciati dalle incursioni saracene.

Nella provincia di Cagliari, apre le porte Santa Maria di Uta, situata alla periferia del paese, un vero e proprio gioiello dell’area cagliaritana. La sua costruzione si caratterizza per l’impiego di pietre finemente lavorate, che creano un suggestivo gioco cromatico con sfumature che variano dal rosso al giallo pallido.

A Villaspeciosa, la chiesa dedicata a San Pietro si distingue per la sua insolita pianta a due navate, una caratteristica raramente riscontrata nell’architettura romanica sarda.

La Fondazione Sardegna Isola del Romanico porta avanti attive collaborazioni insieme a curie, parrocchie, altre fondazioni, Comuni, Pro loco, associazioni presenti nei diversi territori, tutti uniti da un obiettivo principale: tramandare la conoscenza del Romanico e poterla vedere valorizzata.

Italia Romanica ha il patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari, l’evento è finanziato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna ed è sostenuto dalla Conferenza Episcopale Sarda, dal Fai Sardegna, dall’Associazione Itinera Romanica, da Anci Sardegna, dall’Università di Sassari, dalla Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, Camera di Commercio di Nuoro, dal CRS4, dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e del Vino, dal Dipartimento di Architettura di Alghero (Uniss) e Confapi Sardegna.

Mercoledì, 25 settembre 2024

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