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Coronavirus. Biologi contro il Codacons sui test: “Noi dalla parte dei cittadini”

Parla il presidente di Federlab Sardegna, Enrico Tinti

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Biologi contro il Codacons sui test: “Noi dalla parte dei cittadini”
Parla il presidente di Federlab Sardegna, Enrico Tinti

Il presidente di Federlab Sardegna Enrico Tinti contesta duramente l’iniziativa dell’associazione di consumatori Codacons, che ha presentato un esposto alla procura denunciando la presunta offerta di laboratori privati per l’effettuazione di test sul coronavirus a prezzi molto alti rispetto alla norma.

“Non siamo persone che speculano sulla sofferenza”, replica il presidente Enrico Tinti, rilanciando anche la nota diffusa a livello nazionale insieme a Federlab Italia, Med Net e Sapmi: “I laboratori di analisi cliniche accreditati con il Sistema Sanitario Regionale in riferimento all’esposto di Codacons alla Procura della Repubblica per esami sierologici sul nuovo Coronavirus, dichiarano la loro più totale estraneità ai fatti menzionati da Codacons”, si legge nella nota congiunta.

“Come già ribadito in altre occasioni”, prosegue il comunicato, “i test anticorpali possono essere fatti solo da strutture di laboratorio accreditate dotate dei requisiti previsti dall’accreditamento regionale e specificamente autorizzate per tali test. Gli stessi test non rientrano tra quelli previsti come test di screening nelle farmacie e che al momento sono in corso di valutazione dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’OMS”.

“Diffidiamo Codacons”, conclude il comunicato, “dal diffondere notizie o informazioni errate, tendenziose e non circonstanziate, coinvolgendo in un vergognoso discredito strutture di laboratorio accreditate del tutto estranee ai fatti denunciati e impegnate a dare il servizio ai cittadini nel momento in cui le strutture pubbliche sono impegnate interamente nella difficile battaglia contro il coronavirus”.”

“Siamo rimasti colpiti dalle loro parole e non ne capiamo il motivo”, riprende Enrico Tinti, presidente di Federlab Sardegna, replicando ancora alle accuse rivolte dal Codacons e in difesa dei biologi. “Noi delle strutture private, in tutta Italia, siamo circa sedicimila lavoratori tra biologi, tecnici e altre figure professionali, stiamo tenendo aperti i nostri laboratori, pur essendo in grandissima sofferenza. Siamo dalla parte del cittadino, dalla parte dei malati”.

“Aspettiamo con ansia il nuovo test, da fare in un laboratorio d’analisi e non d’altre parti, perché ognuno ha la sua professionalità”, prosegue il presidente Tinti. “Quando sarà pronto l’esame sierologico, cioè dove si cercano gli anticorpi dopo aver avuto una malattia, in questo caso virale, specificamente un attacco da Coronavirus, allora le cose miglioreranno. Nel frattempo cerchiamo di stare tutti sereni. Servono le alleanze non gli scontri. Spero che il test arrivi presto. Sarà una boccata d’ossigeno per tutti quanti”.

Il test sierologico sul Coronavirus che si sta  sperimentando è molto più rapido del classico tampone, che oramai è entrato nel linguaggio collettivo, nostro malgrado. (Marcello Atzeni)

Domenica, 5 aprile 2020

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